CPP Centro Preparazione Portieri San Giorgio
contatta posta-carboncinistefano@libero.it-tel.cell.3382172775
IL PORTIERE DI CALCIO
la preparazione tecnico-atletica del portiere
CENTRO PREPARAZIONE PORTIERI
LUGLIO 2015 FERMO UN ANNO "POI SI VEDRA'"
STAGIONE 2015 - 2016
Stefano Carboncini Stag. 2014-2015 Sangiovannese Serie D
NEWS : 21-08 2014 A settembre riapre il CPP
LA REGOLA DELLE QUOTE PENALIZZA SOPRATTUTTO IL PORTIERE
LA REGOLA DELLE QUOTE PENALIZZA PIU' DI TUTTI IL PORTIERE
In tutti questi anni che alleno i portieri mi sono reso conto di quanto sia assurda la regola delle quote soprattutto per questi ultimi. Praticamente un portiere dilettante ha una autonomia di tre anni nel suo sviluppo calcistico e cioè il periodo in cui è in quota dai 17 ai 20 anni; tutto ciò è pazzesco anche perchè chi ha fatto questa regola non si rende conto che rispetto ai giocatori il portiere ha una maturazione più lenta. Se il giovane portiere non ha la fortuna di passare nei professionisti in questi tre anni a soli 20 passa nel dimenticatoio e ci troviamo con grandi numeri uno senza squadra o a militare in categorie molto minori. Le società di serie D o di Eccellenza appena finiscono le stagioni con il consenso degli allenatori sono subito alla ricerca del portiere in quota per l'anno successivo e non importa se quello attuale ha fatto bene. Non si pensa più di tanto all'importanza del ruolo e i giocatori più "vecchi" o più esperti sono ricercati per altri reparti. La federazione a mio avviso dovrebbe studiare una soluzione per esentare il portiere dalla regala delle quote! Il portiere raggiunge il massimo del suo rendimento tra i 24 e i 28 anni e tutto ciò è paradossale se si pensa che a venti molti sono costretti anche a smettere. Io personalmente conosco giovani ottimi portieri poco più che ventenni che non trovano squadra. Inutile poi lamentarsi che la scuola portieri italiana è in ribasso se non diamo la possibilità a questi di esprimersi nel loro migliore momento! Spero che le cose cambino perchè a mio avviso tutto ciò mi sembra un gran teatrino!!!
Stefano Carboncini
MATTEO MORANDINI CL 94 non più in quota
MATTEO MORANDINI cl. 1994
ANDREA CALDERINI CLASSE 2002 FORTIS JUVENTUS ALLIEVI
jona fedele classe 1993
THOMAS SCARPELLI cl 93
FEDERICO SPAGNUOLO cl. 2000
FEDERICO SPAGNUOLO cl 2000
18 GIUGNO 2014 NUOVA APERTURA SCUOLA PORTIERI
A SETTEMBRE NEL NUOVO IMPIANTO DI SETTIMELLO IN ZONA FRA SESTO FIORENTINO E CALENZANO RIAPRE LA SCUOLA PORTIERI DI STEFANO CARBONCINI. QUESTA E' RIVOLTA A TUTTI COLORO CHE VOGLIANO MIGLIORARE LE PROPRIE PERFORMANCE TECNICO-ATLETICHE.L'IMPIANTO E' DOTATO DI NUOVO MANTO ERBOSO E IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE.PER INFORMAZIONI E-MAIL carboncinistefano@libero.it cell.3382172775
giovedì 27 dicembre 2012
giovedì 15 novembre 2007
IL PORTIERE DI CALCIO e il suo preparatore
Il ruolo del portiere nel gioco del calcio è indubbiamente a mio avviso il più difficile e spesso il più decisivo.
Quando sbaglia un giocatore, l'errore può passare inosservato e nascosto dall'andamento delle azioni di gioco, ma quando sbaglia il portiere è "goal" e subito tutta l'attenzione si rivolge verso di lui.
Il portiere di calcio è determinante sia in positivo che in negativo; tuttavia gli allenatori e gli addetti ai lavori non fanno mai i complimenti al portiere quando in partita la sua prestazione è decisiva in positivo perchè significa che la loro squadra non si è espressa al meglio, però se il portiere sbaglia diviene spesso l'alibi per una prestazione opaca di tutto il collettivo.
Per questi motivi ritengo che il portiere di calcio volente o no nel contesto generale è costretto ad essere un "solitario".
Solo se si è stati in porta si può capire a quali tensioni psicologiche è sottoposto il portiere e quanto per questo sia importante da parte di un allenatore lavorare non solo sulla parte tecnica ma anche su quella caratteriale.
L'allenatore essendo stato anche lui un portiere deve condividere con l'atleta le difficoltà del ruolo e deve aiutarlo a sentirsi fiducioso dei propri mezzi.
Visto che spesso il portiere si cala in questa posizione da solitario, subentra in questo momento l'importanza dell'allenatore dei portieri nel riuscire ad instaurare un buon rapporto umano.
In definitiva io credo che non bisogna essere dei luminari per essere dei buoni preparatori dei portieri, ma sicuramente per ottenere risultati lo si deve fare con cuore ed umiltà: cuore inteso come passione e impegno, umiltà come il sapersi mettere indiscussione nei metodi di allenamento.
La non presunzione nell'apprendere è sintomo di grande intelligenza ed è presupposto per un buon lavoro.
Per questo ogni allenatore dovrebbe confrontarsi con le metodologie dei colleghi, condividere il lavoro, dare e ricevere per poi trovarsi sui campi con i ragazzi per dare il meglio.
Stefano Carboncini
Quando sbaglia un giocatore, l'errore può passare inosservato e nascosto dall'andamento delle azioni di gioco, ma quando sbaglia il portiere è "goal" e subito tutta l'attenzione si rivolge verso di lui.
Il portiere di calcio è determinante sia in positivo che in negativo; tuttavia gli allenatori e gli addetti ai lavori non fanno mai i complimenti al portiere quando in partita la sua prestazione è decisiva in positivo perchè significa che la loro squadra non si è espressa al meglio, però se il portiere sbaglia diviene spesso l'alibi per una prestazione opaca di tutto il collettivo.
Per questi motivi ritengo che il portiere di calcio volente o no nel contesto generale è costretto ad essere un "solitario".
Solo se si è stati in porta si può capire a quali tensioni psicologiche è sottoposto il portiere e quanto per questo sia importante da parte di un allenatore lavorare non solo sulla parte tecnica ma anche su quella caratteriale.
L'allenatore essendo stato anche lui un portiere deve condividere con l'atleta le difficoltà del ruolo e deve aiutarlo a sentirsi fiducioso dei propri mezzi.
Visto che spesso il portiere si cala in questa posizione da solitario, subentra in questo momento l'importanza dell'allenatore dei portieri nel riuscire ad instaurare un buon rapporto umano.
In definitiva io credo che non bisogna essere dei luminari per essere dei buoni preparatori dei portieri, ma sicuramente per ottenere risultati lo si deve fare con cuore ed umiltà: cuore inteso come passione e impegno, umiltà come il sapersi mettere indiscussione nei metodi di allenamento.
La non presunzione nell'apprendere è sintomo di grande intelligenza ed è presupposto per un buon lavoro.
Per questo ogni allenatore dovrebbe confrontarsi con le metodologie dei colleghi, condividere il lavoro, dare e ricevere per poi trovarsi sui campi con i ragazzi per dare il meglio.
Stefano Carboncini
mercoledì 14 novembre 2007
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